User:Il conte
Oggi è il 11 January 2025 e sono le 17:44
BRIGANTE LUCANO (detto anche Il Conte)
[edit]L'Italia sarà ciò che il Mezzogiorno sarà (Giuseppe Mazzini)
Valerio è laureato in Sociologia, ha superato i 30 anni ma è molto lontano dai 40, appassionato, no anzi innamorato, della sua regione.
E' nato in una gelida serata di dicembre in un paese di montagna chiamato Tricarico e dopo averci vissuto 6 anni si è spostato nel Metapontino dove attualmente vive. Lucano da generazioni poiché i suoi trisavoli erano di Montemurro i quali erano lì dai tempi della Magna Grecia.
I suoi amici lo chiamano il Conte poichè è un nobile d'animo! Ma è anche un grandissimo sognatore, spesso vive in due vite parallele una reale e una che si inventa lui, soprattutto la notte prima di addormentarsi, ma certe volte avviene (cosa preoccupante!!) anche in pieno giorno e in piena attività.
Parla il Dialetto lucano e precisamente il Dialetto materano e ancora più precisamente il Dialetto Metapontino.
Conosce molto bene la lingua napoletana e abbastanza bene il dialetto calabrese , mentre sta studiando la lingua siciliana.
Cosa gli piace
[edit]La libertà non è avere le ali, basta avere due ruote, un fanale cromato ed una qualsiasi strada (Valerio, cioè IO)
E' amante della libertà che per lui si concretizza solo andando in moto (la sua moto) senza casco e con la musica di Vasco nelle orecchie. Ma gli piace tanto stare in compagnia e soprattutto gli piace ridere e scherzare in ogni momento della vita. Appassionato di cinema per quasi tutti i generi, ma ci va solo se è in una buona compagnia. Ama la montagna più del mare, ama la natura e gli animali.
Cosa odia
[edit]E intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l'erba dagli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illusero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivoluzioni. Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, È MIO, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà...Carmine Crocco
- Le ingiustizie da qualunque posto vengano!
- La superbia e la falsità!
- Che qualcuno o qualcosa blocchi quello che fa in quel momento.
Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.
Dove vive
[edit]«Che nome ha la terra in cui siete nato?».
- Mi domandò una vecchia signora che, nei suoi giovani anni, era stata nel Mezzogiorno d'Italia-.
«Sono di Napoli», - risposi-.
«Proprio di Napoli?».
«No, di una terra ancora più meridionale, della Basilicata».
- Mi accorsi che il nome riusciva nuovo e volli precisare -.
«È una terra», -io dissi- , «molto grande, grande la terza parte del Belgio, grande più del Montenegro: non ha città fiorenti, né industrie. La campagna è triste e gli abitanti sono poveri. È bagnata da due mari e l'uno e l'altro hanno costiere assai malinconiche; dintorno ha le Puglie, i Principati e le Calabrie».
- I nomi di queste terre dovettero produrre una certa impressione poiché la mia interlocutrice non mi fece quasi finire -.
«Il vostro», -mi disse-, «se è tra la Calabria e le Puglie, deve essere il paese dei briganti»
— Francesco Saverio Nitti, Eroi e Briganti , 1899
In una regione che ama: La Lucania al centro del Meridione!