File:Dittafono a cilindri - Museo scienza tecnologia Milano 08353.jpg

From Wikimedia Commons, the free media repository
Jump to navigation Jump to search

Original file (853 × 1,280 pixels, file size: 221 KB, MIME type: image/jpeg)

Captions

Captions

Add a one-line explanation of what this file represents
dittafono a cilindri - Dictaphone Model B-E.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Dictaphone Corporation (costruttore)
Title
dittafono a cilindri - Dictaphone Model B-E.
Description
Italiano: L'apparecchio è costituito da un corpo in metallo, verniciato di grigio, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di grigio e dotato di quattro ruote in gomma dura. Il lato anteriore del carrello presenta un portacilindri con nove spazi disposti su tre file. Il dittafono vero e proprio chiude la sommità del carrellino ed è costituito da una base contenente il motore elettrico e un piano superiore ospitante il mandrino e la testina di riproduzione. Il motore elettrico, per mezzo di una cinghia di trasmissione, aziona il volano in cui è infilato l'asse del mandrino; mandrino e volano sono riparati da una copertura in metallo dalle linee arrotondate. L'asse del mandrino, per mezzo di ruote dentate, mette a sua volta in rotazione la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. Alla testina è fissato un indicatore che scorre lungo il vassoietto frontale sul quale vanno posizionati i foglietti riportanti le informazioni sull'incisione da riprodurre. I comandi sono disposti orizzontalmente sul lato anteriore dell'apparecchio e consistono in tre selettori dei livelli di volume, tono e velocità; sempre sul lato anteriore si trova il gancio commutatore rivestito in gomma per appendere la cuffia. Sull'angolo anteriore sinistro è installato il sostegno dell'altoparlante dotato di braccio allungabile in alluminio; grazie al giunto a sfera, l'altoparlante è posizionabile in tutte le direzioni; sul basamento dell'altoparlante è posto un interruttore e un supporto bipolare per l'allacciamento della cuffia. Il supporto bipolare per l'alimentazione dell'apparecchio è collocato sul lato posteriore, mentre sul fianco sinistro si trovano il supporto bipolare per il collegamento dell'altoparlante e il supporto a cinque poli per il collegamento della pedaliera. La connessione della cuffia avviene mediante un supporto bipolare posto sul microfono. Il dittafono è provvisto del cavo elettrico per l'alimentazione, una cuffia, una pedaliera e nove cilindri di cera, conservati all'interno di contenitori in cartone.
Funzione

Riproduzione di suoni incisi su cilindro di cera

Modalità d'uso

Introdurre un cilindro di cera sul mandrino. Inserire la spina nella presa di corrente ed accendere il dittafono. Utilizzare la leva sul braccio per l'abbassamento della testina sul cilindro o per il suo sollevamento. Indossare la cuffia e regolare il volume della riproduzione.

Notizie storico-critiche
I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
Date between 1925 and 1925
date QS:P571,+1925-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1925-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1925-00-00T00:00:00Z/9
Medium cera
Dimensions height: 71 cm (27.9 in); width: 39 cm (15.3 in)
dimensions QS:P2048,71U174728
dimensions QS:P2049,39U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
8353
Object history Alberti Mario S.p.a.
References
  • Hemardinquer P. (1930) Le phonographe : et ses merveilleux progrès, Paris
  • Chew V.K. (1967) Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone, London
  • Assante E./ Ballanti F. (2004) La musica registrata, Rome
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
(Reusing this file)
w:en:Creative Commons
attribution share alike
This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
You are free:
  • to share – to copy, distribute and transmit the work
  • to remix – to adapt the work
Under the following conditions:
  • attribution – You must give appropriate credit, provide a link to the license, and indicate if changes were made. You may do so in any reasonable manner, but not in any way that suggests the licensor endorses you or your use.
  • share alike – If you remix, transform, or build upon the material, you must distribute your contributions under the same or compatible license as the original.

File history

Click on a date/time to view the file as it appeared at that time.

Date/TimeThumbnailDimensionsUserComment
current07:01, 21 May 2016Thumbnail for version as of 07:01, 21 May 2016853 × 1,280 (221 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = costruttore | BIB2G = Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history...